giovedì 28 novembre 2013

Seminare

Sto seminando.
Avete presente quando andate al mercato?
Vi alzate al mattino e come nella pubblicità della Mulino Bianco siete tutti belli pimpanti e felici di vivere. I capelli ben pettinati, trucco impeccabile.
La Rosita in salotto che starnazza.
Ma fare colazione con a fianco una gallina non è antigienico? Boh.
Insomma, vi alzate contenti, dite buongiorno alla vita, vi mangiate i vostri biscotti ipocalorici cotti al vapore, e siccome non c'avete un cazzo da fare, prendete la bicicletta e andate al mercato. Quei bei mercati di paese, tutti belli colorati, pieni di fiori e profumi, dove puntualmente, un tizio con la panza e i baffoni vi invita a comprare il calamaro gigante che tiene in mano.
Poi ad un certo punto, vi fermate ad una bancarella e vedete tutte quelle belle file di piantine, rigogliose di verde, ricolme di fiori appena sbocciati...

"Ah LiLLy! E siamo a dicembre, fuori nevica, 'ndo cazzo li vedi 'sti fiori?"

Blasfemi voi. Non bisogna mai smettere di credere nella primavera. Io, che sono metereopatica, se non continuo a coltivare il mio "giardino segreto" (che non è quella cosa che pensate voi, depravati che non siete altro) rischierei il tracollo psichico.

Insomma, arrivate alla bancarelle, vedete le piantine e pensate che sarebbe davvero tanto bello averle, che ne so, sul vostro davanzale, in veranda o nel giardino.
E non è che state a chiedervi perché o come mai, sapete che vi rallegreranno l'occhio e il cuore.
Sorge però un problema. Siete arrivati in bicicletta. Volete fari i gradassi e di piantine ne volete prendere almeno cinque o sei. Una delle quali ha la circonferenza di un baobab. Come cazzo ci arrivate a casa?
E così optate per acquistare dei semini. che vi stanno comodamente in tasca.
Avrete tutto il tempo per tenerli con voi, abituarvi alla loro presenza. Avrete il tempo di immaginare come saranno le vostre piantine e dove sarà il luogo migliore per coltivarle.
Perché no, a voi non interessa, come nella pubblicità della Mediaset che "I frutti arrivano prima".
Una gemma appena sbocciata non potrà mai e poi mai sorreggere il peso di un fiore. Figuriamoci di un frutto.
No, voi volete prendervi del tempo e fare le cose per benino.

Poi arrivate a casa, sistemate il vostro preziosissimi sacchettino con i vostri semini sul tavolo. Correte in bagno a fare la pipì, che al mercato non si sa mai dove andare a pisciare. E mentre siete seduti sulla tazza, la Rosita con uno zompo spettacolare finisce sul tavolo e si fa un salutare spuntino a base di semi di garofano, girasole e baobab.
Vi arrabbierete enormemente con la Rosita prima, e la minaccerete addirittura di farci il brodo.
Poi con voi stessi per non essere stati abbastanza attenti.

Deve finire così per forza?
No. Non è mica detto.
Ne ho presi tanti di semini. E c'è sempre stata la Rosita di turno che faceva banchetto. La folata di vento che si portava via tutto. Così ho iniziato a nasconderli e li nascondevo così bene che poi non mi ricordavo più dove li mettevo.
Maledetta memoria. La prossima volta che andrò al mercato mi prenderò pure il calamaro gigante perché sono smemorata e devo fare il pieno di omega tre.

Adesso, nonostante la memoria che non c'è, nonostante le intemperie e gli imprevisti , qualcosa sono riuscita a seminare.
Spero di avere la costanza di prendermi cura tutti i giorni del mio orticello.

martedì 26 novembre 2013

Smettere di fumare

Nove giorni senza sigarette.
Mia dolce Carola, vedi che si può?
Si può smettere di fumare per una settimana.
Una volta l'anno scorso smisi per un mese, causa bronchite.
Quando ricominciai, ancora più smaniata di prima, la prima sigaretta mi fece girare la testa manco fosse stata una canna.
Fu un'esperienza indimenticabile, per dirla alla Christiane F. "di un piacevole pazzesco".

Riprenderò? Non riprenderò?
Chissà.
Mi piace pensare che alla fine sono io che decido.

Vorrei trovare le parole giuste per decantare i meravigliosi vantaggi della mia nuova condizione da non fumatrice. Vorrei, ma faccio tanta fatica.
Sicuramente ad oggi avrò risparmiato almeno quindici euro. Che non è poco.

Per il resto mah.

Ho smesso per via di un certo fastidio alla gola che di solito mi accompagna sempre durante gli inizi della brutta stagione.
E quel fastidio è rimasto.

Vorrei dire che percepisco in modo diverso i sapori, ma faccio talmente tanto uso di peperoncino, curry e cannella, che il mio senso del gusto rimarrebbe intatto anche se fumassi tre pacchetti di Marlboro rosse al giorno.

Vorrei dirvi che adesso respiro meglio, che quando faccio esercizio fisico o sesso mi sento proprio tanto, ma tanto bene.
Il fatto è che rifuggo l'esercizio fisico manco fosse una malattia e sono a bocca asciutta da settimane. E visto la pessima piega che la mia vita sentimentale sta prendendo credo che passerò dalla pillola ad un sistema anticoncezionale meno invadente e molto più efficace: l'astinenza.

Ogni tanto esco fuori all'aria aperta e poi mi chiedo che cazzo sono uscita a fare visto che non fumo più.

Insomma, sono una pessima motivatrice. Se qualcuno avesse una mezza idea di smettere di fumare e leggesse 'sto post credo che cercherebbe ristoro accendendosi una sigaretta.

Comunque vorrei tanto fare la figa che dice d'essere stata capace di dire no alla nicotina grazia alla propria volontà.
Non è andata proprio così.
Ho smesso perché le sigarette mi facevano venire lo scazzo solo a fumarle ('sta cosa dello scazzo dovrei analizzarla comunque, è il leit motiv di questo fine 2013)
Mi toccava uscire fuori al freddo e già al primo tiro, sentivo la gola che iniziava a a far male.
E lì dicevo: "Ma a me, chi cazzo me la fa fare? Proprio adesso poi che potrebbero essere previsti aumenti?"

Aldilà delle cagate che dico, spero di non ricominciare e spero di arginare, almeno parzialmente, i danni fatti ai miei poveri polmoni.
Adesso che mangio bene e non fumo, dovrei sentirmi rinvigorita.
E perché continuo a sentirmi uno straccio?

lunedì 25 novembre 2013

Arezzo

Vi starete chiedendo come sto.
Sto abbastanza bene. O almeno credo.
Diciamo che quando mi soffermo ad analizzare alcuni aspetti della mia vita mi incazzo come una bestia ed inizia ad uscirmi il fumo dalle orecchie.
In certi momenti devo proprio esercitarmi per evitare di mandare affanculo chiunque incroci il mio cammino perché sono molto suscettibile. Delicata, fragile ed esposta come una "Candle in teh wind".
Ed infatti state attenti a non avvicinarvi troppo. Perché brucio.
Anche noi, piccole e scontatissime candeline da torte di compleanno, fiammette aleatorie, possiamo provocare incendi di proporzioni epiche.

In questi ultimi mesi ho realizzato quanto uno dei più grandi bisogni che fanno parte del mio essere sia quello di viaggiare.
Ho bisogno di spostarmi, di vedere posti nuovi. Continuamente.
Mi lascio rapire dalla bellezza di una città o di un paesaggio visto per la prima volta.
La vita è una e una sola.
E mentre in passato ho conosciuto un sacco di persone che, proprio in nome di questa unicità, la vita se la sono bruciata, io no. Io me la voglia godere.
E per godermela come dico io ho ancora un sacco di posti incantevoli da visitare e di persone da conoscere.
Non mi interessa andare chissà dove (o meglio, mi interesserebbe, a tempo debito, mi interesserebbe sicuro). A volte basta puntare su una città o un paesino nemmeno troppo lontano, per trovare il Bello.
E sentirmi in pace con me stessa.

Quando avevo otto o nove anni, io e la bambina di mia sorella (che all'epoca di anni ne aveva due o tre), facevamo questo gioco divertentissimo.
Con un po' di fantasia, facevamo diventare il nostro letto a castello un camper.
Poi io prendevo l'atlante, mostravo la cartina dell'Europa a mia nipote e le dicevo: "Allora? Oggi dove andiamo?".
E lei col dito mi indicava una zona a caso. A volte poteva essere la Germania, a volte la Spagna o addirittura la Russia. Alla fine il gioco consisteva nello stare sul camper e viaggiare, perché quello era il momento più eccitante di tutti.
All'arrivo già avevamo perso interesse.
Anche perché un conto era trasformare un letto a castello in un camper. Un po' più difficile era fingere di stare, che ne so, a Parigi, quando in realtà eravamo in una fottutissima camera da letto.

Vi avevo promesso le foto di Roma e Firenze.
In realtà, preferisco mostrarvi le foto che ho fatto nell'ultima città che ho visitato: Arezzo.
Non le ho fatte solo con il telefono, a 'sto giro mi sono portata dietro la reflex. E credo che d'ora in poi lo farò sempre. Anche perché a breve inizierò un corso di fotografia di base.
Arezzo è incantevole ragazzi, mica come Ravenna. Peccato il poco tempo a disposizione, ci sono stata solo una mattinata.




















Non vedo l'ora di andarmene ancora un po' a spasso.

martedì 19 novembre 2013

Dirsi addio davvero

Niente.
Fa un male cane.
Non credo che ci sia da aggiungere altro.

Mi spiace doverlo ripetere, ma gli uomini non capiscono un cazzo.
Non dico tutti gli uomini. Solo quei bastardi senza cuore che attiro io.

Non state in pensiero per me.
Supererò anche questa.
Voi comunque pensatemi.

Ciao belli!


sabato 16 novembre 2013

La legge di attrazione

Per la prima volta ne ho sentito parlare qui, nel mio blog.
Come viene spiegato in questa pagina:

"La legge di attrazione afferma che qualsiasi cosa su cui focalizzi la tua attenzione viene attratto nella tua vita e si manifsta nel mondo fisico. In sostanza il tuo focus determina la tua realtà, più coltivi nella tua mente una determinata immagine, associandole emozioni positive o negative, più aumentano le possilità che tale immagine diventi reale e trovi una corrispondenza concreta nella tua vita"

Bene, signore e signori. Miei cari amici e lettori.
Proprio l'altro giorno ho fissato attentamente sul pc la foto del mosaico che ritraeva la Tea, chiedendomi che cazzo avessi io da spartire con un'imperatrice bizantina. 
Poi qualcuno mi ha svelato tutta una serie di aneddoti molto simpatici sulla sua intensa vita sessuale che mi hanno incuriosita alquanto.
E indovinate un po' cos'è successo?

Sabato pomeriggio. In quel di Ravenna. Sono con un amico, ravennate. Ravennate vero eh, mica importato come me.
L'idea era di trovarci in pieno centro, a piazza del Popolo, e da lì scappare verso il mare o la collina.
"È una bella giornata" mi dice.
"Dai, andiamocene via da Ravenna che a me fa schifo" mi dice ancora.
Io annuisco e penso che se Ravenna non piace manco ai ravennati, un qualche fondo di verità dev'esserci per forza.

Ci incamminiamo e ad un certo punto passiamo di fronte a questa chiesa.
"Sei mai stata a San Vitale? Li hai mai visti i mosaici?".

Avanti LiLLy, adesso da brava, spiegagli qual è il tuo rapporto con i mosaici e l'arte bizantina. E sii sincera!

"I mosaici mi fanno cagare!"

"Ma no! Ma devi vederli, sono bellissimi, l'unica cosa bella che abbiamo qui. E se becchi una giornata molto soleggiata, magari in estate o in primavera puoi vedere dei giochi di luce spettacolari"

Insomma, alla fine mi convince.
Entro e indovinate un po' chi mi trovo davanti?


 
Signori e signore. Lettori e lettrici. Trattasi di un'orribile foto scattata con lo smartphone in condizioni di luce pessime. Ma vi garantisco che è lei. Tea.

"Guarda! L'imperatrice Teodora!"
"Caspita LiLLy, come sei informata!"
"Lascia perdere che conosco cose di Teodora che tu, comune mortale, nemmeno ti puoi immaginare"

E poco fuori San Vitale, il mausoleo di Galla Placidia. E pensare che ho detto a Sea che per me poteva anche smontarlo e portarselo a casa.
In realtà è molto bello.
Pubblico altre orribili foto, giusto per farvi vedere che ci sono stata sul serio.




"Allora LiLLy, ti sono piaciuti i mosaici?"
"Sì, molto belli"
"Non mi sembravi particolarmente emozionata"
"Emozionarmi? Io? Per un mosaico??? Ma va là, ci vuole ben altro per far emozionare me!"

Siccome la legge di attrazione in questo caso ha funzionato alla grande, adesso voglio provare con questo:





"LiLLy, dai addirittura Colin Firth!"

Macché. Colin Firth ormai è attempato. Quanta anni avrà? Sessanta?
No, io mi accontento di una copia molto fedele all'originale, che non superi i quaranta.
Adesso vi lascio che mi devo focalizzare sull'immagine mentale che mi sto facendo.
Dita incrociate!

giovedì 14 novembre 2013

Ravenna, l'imperatrice Teodora e Andy Warohl

Signori. Qui urge trovare la soluzione ad un annosissimo problema.

"Solo uno? LiLLy carissima, ma tu sei piena di problemi!"

Già, si, è vero. Ma da qualche parte dovrò pur iniziare, no?

Nella mia vita ho sempre inseguito qualcosa che non ho mai trovato.
E spesso, erroneamente, ho pensato che spostandomi avrei raggiunto il mio obiettivo.
Come se il problema non fossi io, ma il posto in cui mi trovavo.
"Qui non sono felice, mi sono rotta il cazzo di stare qua, adesso prendo, me ne vado e non mi faccio trovare più da nessuno"
E partivo.
Una volta sono andata persino a Londra per un mese e mezzo.

Il fatto è che LiLLy è sempre LiLLy. A Milano, a Londra,a Ravenna, a Bangkok, a New York e pure su Marte o su Pandora.
Sono una donna piuttosto prevedibile e cocciuta come un mulo.
Persevero nei miei errori che è una bellezza.
Uno di questi è il non riuscire a trovare il bello in ciò che mi circonda.
O meglio, ogni tanto ci riesco, ma devo trovare il mood giusto, altrimenti mi lascio travolgere dal giugiume.

Ad esempio, parliamo della meravigliosa città che mi sta ospitando adesso: Ravenna.
Ve lo devo proprio dire?
Devo proprio essere sincera e diretta?
Ravennati, non abbiatecela con me, io sono solo una brontolona cagacazzo.
Una brontolona cagacazzo che nei confronti della vostra città nutre un odio profondissimo.

"Sacrilegio!!!Tu, essere abietto che non sei altro, come puoi dedestare una città che è stata per ben tre volte capitale? La città presso la quale si trovano i più bei capolavori del'arte e dell'architettura bizantina?"

Mi dispiace. Davvero. A me la storia antica fa cagare. I mosaici mi danno noia  e i bizantini...

"I bizantini cosa? LiLLy, ma ti vuoi spiegare o no?"

I bizantini ... Ma chi cazzo se li è mai cagati?
E non è che non c'ho provato. Anzi.
Mi sono detta che il nemico dovevo quanto meno conoscerlo.
Così ho aperto la pagina di Wikipedia per leggere la storia della mia città. Per capirci qualcosa dei mosaici e dell'arte bizantina.
Mi sono documentata.
E lì, dove il disinteresse regnava sovrano, mi si è aperto un mondo.

Ci credete?
No?
E c'avete ragione.
Non ho aperto nessuna pagina di Wikipedia e lo sapete perché?
Perché mi veniva  lo scazzo solo a pensarci.
Mi sono limitata a googlare insieme le parole "mosaico" e "Ravenna"
E tra le tante immagini ho trovato questa.


Lo sapete chi è lei?
Questa signorina è l'imperatrice Teodora.
Notare l'espressione ieratica, il contegno e la profondità dello sguardo.
E adesso pensate che nel 2013 in parlamento c'abbiamo la Santanché.
Si vede proprio che c'è stata un'evoluzione.
Ora, io di Teodora non so nulla. Forse, ma forse, l'avrò sentita nominare alle elementari.
Beh, da quando vivo qui a Ravenna, non mi sono mai fatta un giro come si deve per visitare attentamente il patrimonio artistico della città. Sempre a causa dello scazzo di cui sopra.

Da qualche giorno sto fissando il mosaico che la ritrae poiché spero si apra una sorta di comunicazione tra il suo mondo e il mio.

Per ora, la guardo e penso: "Ah Tea! Ma io e te, che ce dovemo dì? Che c'abbiamo da spartire?"
E lei ovviamente, non risponde. E se lo potesse fare, credo mi manderebbe a cagare, quindi meglio così

A me ha sempre incuriosito molto l'arte contemporanea.
Sono un'emerita ignorante in materia  ma so apprezzare artisti del calibro di Picasso, Dalì, Munch, Klimt.
Durante il mio ultimo soggiorno a Mlano, mi sono emozionata alla mostra fotgrafica Wildlife e me ne sono andata a malincuore senza riuscire a vedere Pollock e la mostra di Warhol che sarebbe iniziata solo qualche giorno dopo la mia partenza.
E sicuramente quando tornerò a Milano, Warhol non mi scapperà di sicuro.
Pensate che quando ero a Londra, un giorno sono andata a mangiare in un ristorante indiano.
Di fronte alla lavagna con il menù, erano appoggiati alcuni barattoli d'olio, così ben disposti  con quell'aria finta-casuale che me ne sono innamorata.
Ho iniziato a scattare una foto dietro l'altra.
Ho pensato: "Anvedi gli indiano quanto sono avanti in fatto di arte contemporanea occidentale, nemmeno Warhol avrebbe potuto fare di meglio! E noi coglionazzi magari non sappiamo nemmeno dov'è il Taj Mahal"
Poi è arrivato il cuoco e se li è portati in cucina. E lì ho capito che la pop art c'entrava ben poco.

Adesso capite perché rapportarmi con i bizantini mi crea qualche difficoltà?

Io però non demordo, sono qua e questa città me la voglio far piacere.
Voglio trovare il bello anche qui.
Anche se Ravenna non c'entra nulla con Milano, anche se d'inverno va in letargo, anche se di lavoro qui ghe n'è minga (come a Milano del resto), io qui voglio starci bene.
E in letargo non ci vado di sicuro.

Intanto a Tea ho fatto una bella sorpresa.







mercoledì 6 novembre 2013

Firenze e Roma

Ieri ero bloccata. Non capivo perché, adesso lo so.
Semplicemente questo è un periodo della mia vita davvero molto, molto, complesso. E meno male che non sto lavorando altrimenti ci sarebbe ancora altra carne da mettere al fuoco.
Sono stata a Roma e a Firenze come avrete capito.
Avevo amici e conoscenti in quelle due città, sicché ho pensato: "E sticazzi Lisa, quest'anno manco le ferie ti sei fatta, tu poi, che ami così tanto viaggiare. Visto che non c'hai una lira e visto che ci sono persone così gentili che si offrono di ospitarti, prendi e vai. Non stare lì a farti domande, sul perché e per come. Vai e basta"
E sono andata. Senza ben sapere che cosa cazzo mi sarebbe successo, visto che, in entrambi i casi si trattava di occasioni in cui, per un motivo o per l'altro, l'ignoto regnava sovrano.

Ho ricevuto in cambio appoggio, sostegno e sorrisi.
Qualcuno mi ha fatto notare, in modo molto premuroso e gentile che sono "troppo negativa".
"Na! Ma davvero? Cazzo che novità"
Miei cari lettori. Un conto è sapere di essere negativi, un conto è avere persone accanto che ti vogliono bene in modo sincero e che in mezzo alla nebbia ti prendono per mano. Magari anche solo per qualche ora.

Ebbene. Chissà che cazzo penserete adesso che sia successo a Roma e Firenze.
Ho fatto la turista, ecco che cosa ho fatto.
Ho mangiato come una vacca. Ho camminato per chilometri e chilometri. Mi sono emozionata guardando Firenze dall'alto della torre di Giotto. Ho provato l'ebrezza di assaggiare la schiacciata con l'uva e di trovarmi la lingua viola. Ho scoperto che i bolliti e le interiora sono una delle specialità tipiche della Toscana e mi sono sparata un super mega piatto a base di bollito, appunto, salsa verde, trippa e lampredotti.
"LiLLy cazzo ma mangi come un camionista!"
Si avessi mangiato come in camionista mi sarei fatta anche un bel cicchetto di grappa. Ho evitato per non fare figure di merda.
Ho scoperto che al museo del costume di Palazzo Pitti ci sono dei vestiti bellissimi che credo proprio mi stiano anche un sacco bene. La prossima seduta di shopping terapia la farò là. Col passamontagna e il piede di porco.
Sono entrata in un mucchio di chiese costruite per volere del signore, del potente di turno e ho pensato a tutto il sangue e al dolore che spillava dietro ogni singola pietra. Che il potere è potere, ed è sempre la solita storia di chi lo mette nel culo agli altri e di chi in culo lo prende.
Ecco a cosa ho pensato.
Ho visto il Colosseo, i fori imperiali, la fontana di Trevi, Piazza Navona, Piazza del Popolo e Piazza di Spagna alla luce della sera e mi sembrava di essere in un sogno. Ho camminato così tanto che mi è venuto un dolore pazzesco ai muscoli delle gambe.
Ho visto il Quirinale e vabbé, lasciamo perdere che non ho voglia di arrabbiarmi, non oggi.
Ho scoperto quanto è carina Trastevere e non vedo l'ora di tornarci.

Ah, e ho dimenticato il cellulare su di una panchina vicino all'Altare della Patria.
Me lo ha trovato una signora di Prato che ha chiamato mia mamma per avvisarla dell'accaduto.
Quando mi sono accorta che mi mancava il telefono, più o meno un quarto d'ora dopo, io e il mio amico siamo andati a cercarlo proprio su quella panchina, di corsa.
O almeno, mentre lui correva e io stavo dietro ad annaspare pensando che sarei schiattata da un momento all'altro. Schiattata senza tutte le mie foto scattate negli ultimi mesi. Che fine ingrata.
Una volta sopraggiunta su luogo dell'accaduto, ho visto il cellulare tra le mani del mio amico e la signora pratese che me lo aveva preso.
"Signora, me l'ha trovato lei il telefono? "
"Sì, sono stata io"
Le sono andata incontro e l'ho baciata. Oddio, non pensate ad una cosa porno-erotica. Le ho dato tre bacini (tre, io sono milanese e ne do tre) sulle guance, colma di gratitudine.

Ecco queste sono state per me Firenze e Roma.
Poi c'è il braccialetto, ma quella è un'altra storia.
A breve il post con le foto, che, senza la signora pratese, non ci sarebbe mai stato.

P. s. Quella drogata di mia mamma si è ciulata il portatile per giocare a Candy crush saga, con il telefono non riesco a scrivere i commenti, dopo una riga di blocca. Appena riesco, vi rispondo. Tante cose belle a tutti voi!


Segni

Oggi è giornata no. Ma di quelle proprio NO, NO, NO.

Stamattina appena sveglia mi sono trovata un addebbito del tutto ingiustificato da parte di Poste Mobile.
Avete presente cosa significa per me un addebito di due euro e cinquanta sul telefonino? Rabbia, rabbia e ancora rabbia.
Nemmeno il tempo di riprendermi dallo scazzo post-risveglio che già stavo insultando quella povera centralinista che aveva avuto la sfortuna di rispondere alla mia chiamata.
A costo d'essere ripetitiva ve lo dico ancora.
Sono un essere abietto. Abietto, deprecabile e disonesto.

Poi volevo scrivere un post. Ci ho provato e riprovato. Non ci sono riuscita. Ero bloccata.
Ho provato a fare altro, ma sprigionavo negatività da ogni poro della mia pelle.
Sicché 'sta giornata è stata una totale disfatta.

Stasera per riprendermi ho pensato bene di mettermi a cucinare.
Ho preparato dei biscotti e se ne sono bruciati quasi metà.
Ma la colpa non è mia, eh. La colpa è del forno di merda che sprigiona troppo caldo.

Ora, non sapendo proprio che cosa cazzo fare per scrollarmi quell'umore nero, quello scazzo immenso che mi sentivo cuciti addosso, ho pensato di dare un occhio ai vostri blog.
Giusto un occhio, perché quando sto così mi pesa perfino leggere.
Carola è felice e io sono contenta per lei. Nonostante mi pesa addosso la vita, quei palloncini colorati mi dicono che forse un giorno sarò anche io andrò su e su e ancora su.
È una vita che lo sto aspettando.

Poi vado sul blog di Joker e vengo immediatamente colpita dal post "Fondi di caffè"
"Ecco guarda, ha preso il mio suggerimento al volo, adesso fa l'apprendista mago come Harry Potter e poi il curriculum a Vanna Marchi lo manda sul serio"
Ho letto il post.
E mi si è smosso qualcosa dentro. Dovevo commentare. Ma non potevo semplicemente commentare. E ho finalmente scritto il mio post. Il post che ho inseguito per tutta la giornata.

A volte nella vita capitano piccole coincidenze.
Cosucce da niente. A prima vista di poco conto.
Poi ti accorgi che qualcosa sembra che ti stia parlando

"LiLLy...di là. È di là che devi andare. Io la direzione te l'ho mostrata. In cinque circostanze diverse ed in modo chiaro e preciso, non ti puoi sbagliare. Devi andare di là"

Perché devo inquinare tutto con la razionalità? Perché per una cazzo di fottutissima volta non posso semplicemente mettere a tacere quel cervello mezzo sgangherato che mi ritrovo?
La strada è lì. Ed è piena di sole. E vibra di energie positive.
Se anche mi fossi trovata lì per caso, perché non dovrei incamminarmi?
Non ho mai creduto in niente io.
Non credo in niente adesso, né crederò in niente domani.
Ma c'è qualcosa in cui voglio credere ancora: me stessa.

Delirio o non delirio, io ci voglio provare. Se anche non dovesse risolvere i problemi della mia vita, so che potrà farmi solo bene, quindi, perché no?