martedì 26 marzo 2013

La morte (non esiste più)

Non è che si può dire solo che va tutto di merda. Cioè qui va tutto di merda, però ogni tanto bisogna vedere anche qualcosa di positivo. Anche perchè il positivo c'è, basta cercarlo.
Proprio l'altro giorno stavo parlando con un amico di quanto il panorama musicale italiano sia triste e desolato.
Premetto che io di musica italiana ci capisco poco un cazzo, riconosco che abbiamo avuto e abbiamo artisti del calibro di De Andrè e Guccini ad esempio. Mi sono sempre ripetuta che prima o poi avrei iniziato ad ascoltarli. Non l'ho mai fatto però.
C'è chi dice che la mia è una lacuna enorme. Io penso che a certe mete bisogna semplicemente arrivarci compiendo un certo percorso.
Beh, dopo la conversazione avuta con questo mio amico me ne sono andata a letto con la sensazione di aver "dimenticato qualcosa" un po' come la signora Mc Callister poco prima di accorgersi che aveva dimenticato Kevin a casa.

Nel dormiveglia l'illuminazione.
"I Baustelle cazzo, i Baustelle!"

Ricordo perfettamente il nostro primo incontro.
Era fine luglio dello scorso anno, faceva un caldo boia e io tornavo dalla piscina di Mendrisio con un gruppo di amici.
Guardavo curiosa la Svizzera che mi scorreva sotto gli occhi dal finestrino della macchina. Pelle arrossata e dolorante, gli occhi che mi bruciavano per il cloro.
Maledivo me e la crema solare che mi dimenticavo sempre di mettere però ero felice, felice per la prima volta dopo tanto tempo.
Ancora non mi rendevo conto che avevo tutta una vita da ricostruire. Che prima o poi sarebbe arrivato l'autunno. Che all'autunno sarebbe seguito l'inverno.
Ad un certo punto sentii questa canzone che mi piacque fin da subito. Era "Charlie fa surf".
Arrivata a casa andai su You Tube e mi misi a cercare tutte le canzoni del gruppo.
Non mi dissero niente, assolutamente niente.
Loro stavano lì fuori di me. Ne riconoscevo  il valore ma non risvegliavano in me nessuna emozione. I testi li trovovo troppo complessi, troppo astratti.
Poi in questi giorni mi è tornata in mente "Charlie fu surf" e ho ricominciato ad ascoltarli.
E non so neanche io come, ma quelle stesse canzoni che non mi trasmettevano nulla m'hanno aperto un mondo davanti.



La morte non esiste più
non parla più
non vende più
mio folle amore.
La vita non uccide più
i nostri baci
i nostri sogni
e le parole.
Il tempo non le imbianca più
e non si seccano
a lasciarle stese al sole.
Stringimi le mani,
non è niente,
che la guerra passerà.


A quanto pare non siamo messi poi così male. 



sabato 23 marzo 2013

Colloquio di lavoro numero 2


"Lei ha problemi a portare carichi?"
"Che? Carichi?"
"Già carichi, d'estate mica si scherza, ogni giorno arriva un camion dietro l'altro"
"Ah, ma non dovrei stare in cassa io?"
"Si, dovrà stare in cassa, scaricare camion, occuparsi della scaffalatura, fare le pulizie, stare al forno. Tutto questo lo farà in turni che vanno dalle cinque del mattino a mezzanotte. Contratto a tempo determinato. Poi tutti a casa, glielo dico prima per non illuderla"
L'altro volta c'era Grimilde, a 'sto giro mi sono trovata quella vecchia baldracca della matrigna di Cenerentola. E chi mi sta facendo il colloquio non è nemmeno una lei, è un lui, il matrigno.
"Lei è laureata, se facesse un lavoro del genere non si sentirebbe un po' svalutata?"
"Svalutata? E perchè mai? Ho sempre sognato fin da bambina di scaricare camion!"

Ora, mi dispiace ma io non sono Cenerentola, perchè:

1) Come ho scritto post fa non posso vantare i piedini di Cenerentola. Nè la grazia di Cenerentola. A differenza sua io ho il vaffanculo facile.
2) Non sono solita a parlare con topi e uccelli.
Ho provato a parlare con svariati tipi di ominidi (compreso il leggendario uomo-ameba, l'ominide col cervello da ameba), con cani, gatti e perfino con un cincillà. Mai con topi e uccelli. Cazzo avremmo da dirci poi?
3) Il principe del ballo per me è un coglionazzo. Potente e facoltoso si, ma con la faccia da pirla, la personalità di una medusa spiaggiata e un padre isterico sul groppone.
4)Mi faccio anche il culo quando lavoro. Non me lo faccio fare dagli altri però. E soprattutto non me lo faccio mettere nel.

Certo che se fossi Cenerentola e avessi una madrina che fa magie a quest'ora...

1)Avrei trasformato la Carlotta (la mia instabile cinquecento immatricolata nel 1997) in una zucca. Poi ci avrei fatto i tortellini. Che a me i tortellini di zucca piacciono tanto.
2)Col cazzo che mi sarei messa col coglionazzo di turno pieno di soldi. Avrei trasformato la mia disoccupazione in un lavoro decente e mi sarei mantenuta da sola.
3)Avrei radunato tutti i topolini del circondario e li avrei trasformati in un branco di cani da sguinzagliare contro le Grimildi e i matrigni di turno, come fa il signor Burns.

Mi sa che me ne vado all'estero sul serio.

venerdì 22 marzo 2013

Cucino quindi sono

Quando rimani a casa dal lavoro ti devi inventare qualcosa per sentirti utile. Per riappropiarti delle tue facoltà.
Quando ancora convivevo la cucina non era esattamente il mio forte. Sarà che mi sentivo in competizione con il mio ex che era tanto bravo.
Tra le mie specialità:
  • Polpettine con pezzetti di melanzana cruda.
  • Pollo arrosto perfetto fuori, crudo dentro.
  • Minestrone senza brodo. Come mi sia uscito non lo so. Ad un certo punto mi sono girata e magia!Il brodo era andata via. A qualcuno si prosciuga il canale, a me il minestrone. Capita.
  • Polpettine di ricotta bruciate con ripieno di pezzi di vetro. Che ci volete fare? Sei lì che impasti e ti cade un bicchiere. Per terra però. Come i pezzi di vetro siano riusciti a raggiungere l'impasto è ancora un mistero. Io per poco non ci ho lasciato un'otturazione. E la mia dignità.
Adesso invece, per qualche misterioso motivo qualsiasi cosa mi metto a fare mi viene. E mi viene proprio bene. Che dietro tutto questo fare e infornare secondo me si cela qualche importantissimo significato inconscio che ancora non sono pronta a cogliere.
Ecco le mie creazioni.

Citando Bisio, la torta di quella vacca di nonna papera, la APPLE PIE.


L'abbinamento mele-cannella-noce moscata-limone del ripieno è qualcosa di eccezionale. Non si può spiegare a parole. 
La ricetta è qui (la mia non è bella come quella della ricetta originale ma chissene, io vado aldilà dell'apparenza)

Come resistere poi ai fenomenali MOLLEAUX AU CHOCOLAT? Che io facevo la figa intenditrice di prelibata cucina francese. La mia amica ferrarese m'ha detto che si fanno anche a Ferrara e lì va soprattutto la "versione torta" dei molleaux, la TENERINA.
Il ripieno é morbidoso e super mega cioccolatoso. Da orgasmo. 


E infine...rullo di tamburi... ta dah.. 


La pasta all'uovo fatta in casa!
Era la prima volta che le facevo e all'inizio ho temuto il peggio. 

"Mamma, tu le hai già fatte vero?Al massimo mi aiuti tu, no?"
"Mai fatte in vita mia. Toccare la pasta cruda mi fa senso"
"Ma cazzo sei nata a Parma! Tua mamma e tua nonna facevano tortellini e tagliatelle a quintali!"
"Le facevano loro non io."

Le ho fatte da sola, con mia mamma che ogni tanto mi guardava, rabbrividiva e diceva "Che schifo".
Non lo avrei mai immaginato ma alla fine non è difficile come sembra.
Un uovo ogni cento grammi di farina, impastate il tutto. Poi acchiappate la macchinetta, passate un pochino di pasta alla volta nel rullo che serve a lisciarla. Per le prime tre, quattro volte il rullo lasciatelo largo, poi stringete in modo da far uscire la pasta sottile, sottile.
Una passata nella farina per evitare che appiccichi e passatela nel rullo per fare le tagliatelle. E il gioco è fatto.


E adesso spero di trovarmi in fretta un lavoro perchè se vado avanti così la prova costume quest'anno sarà più dolorosa del solito. Poi magari esplodo prima, chissà.


mercoledì 20 marzo 2013

Colloqui di lavoro: come fare un'ottima impressione fin dall'inizio

"Buongiorno, LiLLy?"
"Si, sono io, buongiorno"
"Chiamo dalla PincoPallino Srl. è disponibile per un colloquio la prossima settimana?"
"Si, si certo. Dove?"
"A Massa Lombarda l'indirizzo è..."
"Un attimo, un attimo, a Massa Lombarda?"
"Si"
"E vabbè, non sono sicura di riuscire a venire, ok che ero di Milano e potrei chiedere a qualcuno di ospitarmi, devo però organizzarmi.."
"Si deve organizzare?"
"E certo se devo andare fino a Massa Lombarda..quanti chilometri sono?350?"
"Ma guardi che Massa Lombarda non è in Lombardia, è in provincia di Ravenna"
"Ah.."

E ne va del mio futuro. Mannaggia a me.

lunedì 18 marzo 2013

Colloquio di lavoro numero uno

Milano, gennaio 2013.

"Buongiorno, LiLLy?"
"Si sono io, piacere"
"Piacere mio  io sono Grimilde, la proprietaria del bar in cui ha presentato il cv. Siediti pure qua"
(Grimilde è ovviamente un nome di fantasia, lo stesso della strega di Biancaneve)
Tolgo il cappotto, mi siedo.
"Vedo che hai fatto la barista per anni, dai, raccontami un po' la tua esperienza."
E inizio a parlare. Perchè grazie al cielo c'è di buono che mi sento facilmente a mio agio con gli altri. So di dare spesso una buona impressione.
Almeno all'inizio.
Così ci facciamo una bella chiacchierata , le racconto del bar, del perchè mi piace fare la barista, dei miei studi.
Lei ascolta attentamente, capisce che sto vivendo un momento difficile e mi chiama figlia mia.
"LiLLy, guarda, te lo dico subito, tu mi stai simpatica, hai un bel modo di porti. Mi piaci"
C'è qualcosa in questo modo di fare così esay e cordiale che proprio non mi convince.
Non sento amore, cura e attenzione per il lavoro.
"Bene, bene, hai la patente vero?E sei automunita, esatto?"
"Si, patente e macchina."
Scrive in grande sul mio cv PATENTE e AUTOMUNITA.
"Hai l'attestato HCCP?"
"Si, certo che ce l'ho"
E scrive in grande HCCP.
"Convivi? Ragazzo? Figli?"
"No, single. Nessun figlio"
"Ottimo"
Ottimo un cazzo
E scrive SINGLE sul cv.
"Che segno sei?"
"Cosa???"
"Segno, il segno zodiacale, che segno sei?"
"Ah. Toro"
E scrive TORO.
"Oddio!Ma quanto sono simpatici quelli del segno del toro?"
Segue una lunga digressione sul segno zodiacale delle altre dipendenti e su come questo influisca sulle reciproche relazioni.
Io inizio a sentirmi vagamente idiota.

"Ok, bene, bando alle ciance. Allora se vuoi lavorare per me devi sapere due cose."
Non so perchè, ma inizio ad avere paura.
"Prima di tutto, per un certo periodo di tempo, durante il tuo giorno di riposo dovrai venire al bar lo stesso."
"Come, prego? Ho capito bene? Al bar sette giorni su sette?E perchè?"
"Per fare un corso"
"Un corso? Per imparare a fare cosa?"
"Ad impacchettare i pasticcini"
"E mi dica, quanto dovrebbe durare un corso di questo tipo?"
"Non saprei, magari un mese, magari due. Dipende."
"E da cosa?"
"Da quanto sei brava."
"...."
"E un'altra cosa LiLLy. Siamo adulte, maggiorenni e vaccinate. Se ti viene la febbre ti prendi un paio di tachipirine e al lavoro ci vieni lo stesso, ok?Io odio quando mi chiamano per dirmi che stanno a casa, quindi ti do un consiglio, se stai male non mi chiamare. Mai."
E se dovessi crepare?Te lo dico per mail?

Carissima Grimilde, vorrei proprio dirti una cosa. Non c'è bisogno di dirmi che devo prendermi la tachipirina quando ho la febbre.
Io la tachipirina la prendo già da sola.
Ho lavorato come barista  per anni e so perfettamente che quando si è in pochi e uno sta a casa complica la vita di tutti gli altri..
Al lavoro ci andavo anche da malata. Nessuno mi ha mai obbligata però. Anche perchè nessuno ha il diritto di farlo.  Manco tu.
E al corso per imparare ad impacchettare i pasticcini mandaci tua sorella. Che ho un'amica cha fa la pasticciera da dieci anni e quando gliel'ho raccontato per poco non si pisciava addosso dalle risate.

Brava Grimilde, brava, ottimo esempio di donna che ce l'ha fatta anche sul lavoro.
Non cambiare mai, continua così e spacca il culo a tutti.

Un'ultima cosa, dì a quell'altro idiota che lavora per te di fare meno il marpione, grazie.

venerdì 15 marzo 2013

LiLLy in wonderCHATland

Metti una sera in chat.
Metti che ci entri usando il fighissimo nick Luna.
E metti che ti sei imposta di trovare assolutissimamente l'uomo della tua vita entro il prossimo mese.

"Ma LiLLy carissima, ma come fai a importi di voler trovare un uomo? Della tua vita poi!! E dove? In chat? Ma tu stai male!!"

"male?Male?MALE?
Muah ah aha (risata satanica).
Sto MALISSIMO e ne vado fottutamente orgogliosa, va bene?"

Entro in chat.
Piuttosto che tanti nick del cazzo apprezzo l'onestà di chi usa semplicemente il proprio nome.
Così questo Giuseppe che mi scrive "Buonasera" mi ispira una simpatia immediata

"Buonasera"
"Sera..."
"Sei salita?"
"... Salita?In che senso scusa?"
"Sei la luna, sei salita in cielo..."
E stigrancazzi!Tetta sinistra, tetta sinistra, TETTA SINISTRA!
"Ehm...io in cielo spero di salirci il più tardi possibile".
"Intentevo come luna" (scritto proprio così, "intentevo")
"..."
"Vuoi vedermi nudo?"

Adieu Giuseppe.

E adesso vediamo un po' chi altro mi scrive mmm... Mipiaceguardare79. 
"Buonasera Luna, ti interessi di cuckold?"
N'altro pervertito?E che cazzo è sta roba?
"No, non so cosa sia, puoi illuminarmi?"
"Cuckold è chi vorrebbe vedere il partner che fa sesso con un'altra persona"
"Anche il mio ex voleva fare cuckold"
"Ah davvero?"
"Si, quello che si trombava un'altra era lui. Però a me non era concesso guardare."
"Ah..."

Mi viene da piangere e fuggo. Esco, cambio nick, rientro.

"Ciao, piacere, io sono Andrea"
O mio dio!Una persona normale!.
Seguono i soliti bla bla bla e mi chiede di descrivermi
"Senti, posso farti una domanda?"
"Si, dimmi pure Andrea"
"Sto cercando di immaginarmi i tuoi piedini..che numero porti"
Miiiii che minchia di serata, n'altro fissato coi piedi.
"Non so se si possano definire piedini. porto il 40"

E fu così che Andrea non rispose.
Mai più.

Seguono Fra81Bologna che cazzo era pure vicino. Peccato.
Peccato perchè all'inizio mi sembrava un tipo simpatico e sveglio.
Sembrava.
"E che musica ascolti Fra?"
"Non è facile da spiegare...di solito mi criticano tutti."
"U signur, addirittura?"
"Si"
"E vabbè dai, sei in un contesto protetto, esprimiti pure"
"Mi piace Gigi D'Alessio"
Minuti di silenzio.
Sono stata colta alla sprovvista pure io.
"Solo una domanda Fra. Perchè?"
"Ci sono ragazzi che ascoltano quella musica di merda che c'è in discotaca e si drogano pure e a me mi criticate perchè mi piace Gigi?"
"A Fra, ma guarda che la droga è meglio di Gigi."

Fra non ha apprezzato la battuta e inizia ad insultarmi.
Esco, cambio nick, rientro.

Alla fine lo trovo. Dopo un attento lavoro si scrematura lo trovo.
Poco più grande di me. Simpatico  e divertente.
Ci piacciono gli stessi libri, gli stessi film, la stessa musica.
"Ci siamo trovati!LiLLy, ci siamo trovati!Non ho mai beccato nessuna come te"
"Manco io!"
N'altro come me... pensa che botta di culo.
"Ci troviamo uno di queste sere in chat...ok? Poi dovremme anche decidere quando e dove vederci"
"Beh...c'è tempo per quello no? Ci siamo appena conosciuti!"
"Si, si, certo, solo una cosa"
"Che c'è?"
"Credo che sia disonesto se tu ti dovessi sentire nel frattempo con qualcun'altro"
"Ma io ti conosco da un quarto d'ora"
"Il tempo è relativo"
"Ma io non so neanche chi sei"
"Lo scoprirai col tempo"
"Mmm... magari anche no."

E questo è quanto.
Vorrei poter dire che tutto cià che ho scritto sia frutto della mia mente malata.
Il bello è che è tutto vero :)

mercoledì 13 marzo 2013

Cup cakes

Quindi, piena crisi d'identità.
Potrei lavorare sulla mia immagine, cercare di apparire più in forma di quello che sono. Mettermi a dieta.
Sentire che sto piano piano riacquistando controllo sulla realtà e su me stessa.
Potrei.
Peccato che non c'ho un cazzo di voglia.
Quindi...Cup Cakes!
Che mi piace star lì a pesare tutti gli ingredienti, mescolarli con la frusta, vedere come si amalgamano tra di loro.
Riempire i singoli scomparti della teglia, livellare la pasta con movimenti lenti e precisi.
E quando ti trovi lì con la sac a poche in mano, sentire il brivido che ti sale lungo la schiena.
Come un artista col pennello.
Un bambino col pennarello.
E schizzare dappertutto il frosting al cioccolato, dio ma quanto è bello? 

Trattasi esattamente di cup cakes al limone e cioccolato.
Sarà per il limone, sarà per il formaggio spalmabile usato per il frosting ma il sapore ricorda vagamente quello di una cheesecake al cioccolato. Buoni. E belli (o almeno l'intento era quello)
La ricetta è questa.
Il risultato è questo.


Alcuni accorgimenti:
-una volta che il frosting è stato sacapochato sopra, sarebbe meglio cacciare le cup cakes in frigor affinchè la crema si rassodi per bene.
-non usate la sac a poche rigida a meno che non vogliate girare un film porno-food. Se la riempite con troppo frosting non riuscirete a chiuderla bene e la crema schizzerà non solo dal beccuccio ma anche dalla sac a poche stessa, un disastro. Io che sono idiota mi sono divertita parecchio :), mia mamma quando ha visto la cucina un po' meno.

martedì 12 marzo 2013

La LiLLy furiosa

Il mio post precedente, i commenti che ho avuto mi hanno dato da pensare.

Houston, qui abbiamo un problema. Un problema grave. Enorme.

Non sono una persona perfetta. Anzi.
Non sono nata nella classica famigliola felice (ma chi ci è nato poi nella classica famigliola felice?), con la mamma che ti aiuta a fare i compiti e ti porta a DanzaPianofortePallavolo e il papà che ti mette i soldi da parte per andare all'università. No.
Non ho avuto un'infanzia felice e mi sono sempre adattata.
Ciò ha avuto delle gravi ripercussioni sul mio percorso di crescita.
Pecco per confusione, ne sono perfettamente consapevole.
Ho avuto difficoltà e blocchi psicologiche di ogni tipo.
Non ci sono speranze per me? No, io non credo proprio che sia così. Non mi voglio rassegnare.

Non ho solo carenze. Ho anche qualità.
Forse peccherò per confusione, ma ho un modo tutto mio e profondo di percepire la realtà.
E in questi 29 anni di vita ho acquisito tutta una serie di abilità che non sto qui ad elencare per non annoiare nessuno. Non perchè sono speciale ma perchè questi 29 anni li ho trascorsi cercando di capire il mondo che mi circondava, studiando e lavorando. Come ogni essere umano che ha la fortunata possibilità di farlo.

"La disoccupazione è una malattia sociale". Mai l'avevo capito come adesso. E aggiungo anche che forse una malattia sociale ancora più grave è il disorientamento che si prova a scuola prima e nel mondo del lavoro poi.

Liceo = Insegnanti preoccupati solo di trasmettere un sapere ormai vuoto e sterile
Università = Insegnanti assenti. Nessun interesse per le tue potenzialità, per il tuo percorso di vita.

Io sono uno dei tanti risultati  della felice condizione in cui riversa il sistema educativo italiano.
E c'è una cosa che mi fa incazzare.
E mi fa incazzare come una bestia.
C'è che le sto provando tutte e c'è che ammetto di essere in una situazione di difficoltà. Ammetto di aver bisogno di aiuto. Ho provato a parlare con eventuali datori di lavoro, con esperti che lavorano negli uffici di collocamento, con psicologi.

Ti guardano. E io glielo leggo negli occhi. E sapete cosa leggo? "Ecco, guardatela, l'ennesima persona confusa, non sa ancora chi è, non sa cosa vuole fare. In queste condizioni non andrà da nessuna parte"

"LiLLy, lei è confusa, se ne rende conto?"

Sono confusa? E grazie al cazzo che sono confusa, altrimenti non sarei qua, pezzo di idiota.

"Mi parli un po' di lei. Quali sono le sue passioni?"

Parli di te, apri il tuo cuore allo sconosciuto di turno, perchè almeno di passioni ne hai tante. E intanto che parli ti viene da buttarla lì, perchè un paio di ideuzze ti vengono anche in mente.

"No, per questo è meglio se lascia perdere: il governo ha tagliato i fondi da un pezzo. Per quanto riguarda questo corso...beh si, sarebbe anche attinente al suo corso di studi ma comunque non ha i requisiti per farlo, lasci perdere. Come come, mi scusi? Che idea è? Certo le ho detto di mettersi in gioco, di suggerirmi alternative anche insolite ma questa...santo cielo... ma lei è proprio confusa eh?"

Quindi la confusa sono io.
No, non è il nostro paese che in quanto a cultura dell'educazione è rimasto ancora al medioevo.
Che mentre va tutto a rotoli, ci sono persone che il lavoro ce l'hanno garantito (per cosa?Per diritto divino?Per diritto di nascita?) e magari lo fanno pure col culo.

Qui in mezzo ci sono io, ci sono altri, che avrebbero tutto il diritto di ricevere, non l'intercessione della divina provvidenza, ma il supporto di persone competenti e dello stato.
E adesso basta che quest'Italia triste mi riempie di negatività.
Mi arrangerò anche questa volta. Non voglio che questa logica malata mi ammorbi. Me ne tengo al di fuori perchè penso di esserne capace.O per lo meno ci voglio credere.

lunedì 11 marzo 2013

...

"Quindi...insomma mi vuoi spiegare che lavoro vuoi fare da grande?"
Cerco di dire qualcosa ma mi muore in gola.
"..."
Dall'altra parte lei mi guarda e alza le sopracciglia, come per spronarmi a rispondere. Anzi no, come se mi volesse dare una scossone.
"Io, io..non lo so"

Buffo eh? Avere quasi trent'anni e avere qualcuno che ti chiede cosa vuoi fare da grande.
Ancora più buffo è rispondere che non lo si sa ancora.
Ma lo zero comico assoluto è pensarci dopo a mente fredda e ritrovarsi con il cervello intasato di nebbia e fumo.

Eppure non mi sembra di essere una persona così tanto confusa.
Dopo tutto so distinguere, più o meno, il giusto dallo sbagliato.
So perfettamente distinguere una testa di cazzo quando uno è una testa di cazzo.
So chi sono quelle tre-quattro persone che si meritano i miei vaffanculeggianti pensieri la mattina appena sveglia.
So cosa mi piace, cosa mi fa stare bene.
So arrangiarmi.
So come farmi voler bene.
Non so però come potrei spendermi nel mondo del lavoro.
Non lo so.
Ho fatto la barista per anni e mi vedo solo fare la barista. Peccato che io sia stufa marcia di fare la barista.
Che cazzo di situazione.



giovedì 7 marzo 2013

Gli uomini non capiscono un cazzo, parte seconda.

La serata procede bene. Lui ti piace, tu gli piaci.
Ti sei preoccupata di mandare tutta una serie di messaggi subliminiali in sequenza per fargli capire che:

a) Non sei una di quelle che parte a caccia del fidanzato solo perchè c'ha quasi trent'anni e ha paura di stare da sola.
b) Non sei affamata di sesso. O almeno non sei affamata di sesso e basta. Un po' si, ma non troppo.
c) Sei una "donna" dotata di un minimo di cervello, con cui si può conversare piacevolmente e di tutto, simpatica e alla mano.
d) Godi di buona salute e di un buono status sociale. Il che tra i primati rappresenta un vantaggio non indifferente nelle interazioni maschio-femmina.

"Mi piacerebbe vederti ancora!".  Dico io, povera femmina ingenua.
"Anche io!" Dice lui, la sottospecie di ominide.
L'ominide ovviamente non si fa più sentire e usa la strategia del "Non apirò mai il messaggio che mi hai scritto su facebook, così pensarai che non l'ho mai letto e visualizzato", dimostrando così un quoziente intellettivo ancora inferiore alle mie già basse aspettative.

Io, che non ho mai elemosinato attenzioni a nessuno, di sicuro non le elemosino all'ominide con un quoziente intellettivo da ameba. Ma anche lasciar morire tutto così mi sembra stupido e io, di solito, sto bene attenta dal farmi contagiare dalla stupidità altrui.
Ogni tanto mi verrebbe voglia di scrivergli qualcosa, qualcosa che sia un concentrato di indifferenza e cattiveria, ma non so neanche io cosa.
Come dissi già in "Gli uomini non capiscono un cazzo, parte prima": generalizzire è sbagliato, sfogarsi è cosa buona è giusta.
Generalizzare sarà anche sbagliato, tutti gli stronzi me li becco io però.

mercoledì 6 marzo 2013

Neve a Ravenna

Cambiare vita è un'opportunità. Ti metti in gioco. Puoi finalmente tagliare i rami secchi e fare spazio al nuovo.
C'è però qualcosa di profondamente ingiusto nel dover continuamente rimandare quello che ti piacerebbe fare. Perchè nel presente non sei ancora tranquilla, non hai ancora lavoro, non puoi sentirti ancora libera di poter fare veramente quel cazzo che vuoi.
Magari potresti ma in questa situazione non definita e instabile ancora non te la senti.
La mia vita in questi giorni è fatta di curricula da consegnare, mattinate all'ufficio di collocamento, in comune o all'azienda sanitaria locale.
Ogni tanto esco. Perchè si, qualcuno ho conosciuto, ma non ho ancora quella rete solida di amicizie che a Milano davo per scontata ma che solo adesso mi rendo conto quanto mi faceva sentire protetta.
Con i miei va abbastanza bene. Cercano di mettermi a mio agio.
A parte mio padre che non ha bene chiaro ancora ben chiaro il concetto di privacy e insiste col voler entrare in camera senza bussare. Poi se mi becca nuda ci rimane male. Mah..
La Carlotta appena arrivata mi ha abbandonata. La batteria ha fatto massa e l'ho dovuta cambiare.
In più due settimane fa ha nevicato. Ha nevicato così tanto che ieri quando sono andata dalla mia vicina di casa per bere un caffè, entrata a casa sua sembravo un pupazzo di neve.
Poi c'è stato il sole, si, ma per poco. Ed è arrivata la pioggia.
Sento che è tutto fermo e immobile.
Per passare il tempo ho pensato di dedicarmi a qualcosa di costruttivo, come ad esempio imparare una lingua nuova.
Ho optato per il tedesco perchè sì, sono masochista e mi piace farmi male.

La ruota prima o poi gira, deve girare per forza.